Nel processo di lavorazione il burro è suddiviso in piccole sfere che dopo essersi solidificate in frigorifero vengono inserite nelle sacche di caciocavallo.
Quest'ultime sono modellate attorno alla noce di burro in modo da farle aderire perfettamente senza che si possano formare bolle d'aria.
La sacca viene poi sigillata all'apice, passata in acqua calda, in salamoia e poi fatta asciugare per farla in seguito stagionare per almeno due mesi. Dal colore avorio il burrino è composto da: latte, caglio, sale e burro.
Il burrino calabrese può essere servito da solo, su fette di pane caldo o accompagnato da verdure e abbinato a ottimi vini bianchi.
Nessun commento:
Posta un commento