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VINO AGLIANICO CANTINE DEI TEMPLARI FORENZA

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Il vitigno Aglianico sembra sia stato portato in Italia dai Greci nel 6° e 7° secolo a. C. nell'area che oggi chiamiamo Magna Grecia, con il nome di "Ellenico" cioè originario della Grecia. I Romani ribattezzarono poi "Vitis Ellenica" e ne incentivarono la coltivazione e la diffusione soprattutto nella zona del Vulture in Basilicata.   
Parlando di Aglianico, storia e leggenda si intrecciano con facilità:si dice infatti che dopo la battaglia di Canne (Apulia) 216 a.C. durante la seconda guerra punica i Cartaginesi, al comando di Annibale, ripiegarono verso FERENTUM (attuale Forenza) per riposare e curare i feriti e che il rimedio per medicare lacerazioni e ferite altro non fosse che del buon vino Aglianico.

La conferma che la coltivazione di questo vitigno sia antichissima l'abbiamo da una delle città più qualificate per la sua produzione Forenza, in cui resistono maestosi i Palmenti (contenitori scavati nel tufo e utilizzati per la lavorazione delle uve) che risalgono a circa 3.000 anni fa.

Altre testimonianze si identificano attraverso una moneta bronzea raffigurante l'agreste divinità di Dionisio, il cui culto fù poi ricondotto a quello di Bacco, coniata nella zona di Venosa nel 4° secolo a.C.. Anche il poeta Orazio ne cantava le fertilità dei luoghi della sua terra e del suo vino. Ferentum (arvum pinque tenent humilis Ferenti).

Di questo vino parleranno Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo Farnese 3°, (di tali vini Sua Santità beveva molto volentieri). Andrea Bacci, medico di Sisto 5°, nel 14° secolo ne dice " vino ricercato e prestigioso nelle mense dei ricchi " e Arturo Marescalchi lo definirà poi il "fratello maggiore del Barolo e del Barbaresco".

Sul piano della morfologia il vitigno Aglianico mostra una foglia di media grandezza a cinque lobi. Il grappolo è piccolo, corto, mediamente compatto, acino di dimensioni medio piccole, sferico,di colore blù-nero uniforme, buccia di medio spessore, poco consistente e molto pruinosa. Il vitigno predilige terreni collinari, di origine Vulcanica, argillosi-calcarei e comunque di buona costituzione.
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